L’audit energetico, o diagnosi energetica, consiste nella raccolta e analisi dei dati tecnici ed economici sui consumi energetici e nell’identificazione delle soluzioni e dei relativi investimenti.
In genere una diagnosi energetica comprende un sopralluogo negli stabilimenti, l’analisi dei contratti di fornitura energetica e dei consumi in bolletta e la progettazione di interventi di riqualificazione energetica comprensiva di analisi economico-finanziaria degli investimenti. Può necessitare anche di un periodo d monitoraggio dei consumi energetici e ha come esito un elenco degli interventi che è necessario eseguire per azzerare gli sprechi e ridurre i consumi energetici.
Perché fare la diagnosi energetica
Il +1 non riguarda direttamente il decreto legislativo. Con questo punto vogliamo spiegare brevemente perché è importante e vantaggioso fare la diagnosi energetica.
Non solo perché lo dice la legge.C’è un ottimo motivo in più, ed è che la diagnosi energetica e l’efficienza energetica sono una grande opportunità di risparmio per le aziende.
Avere sotto controllo i propri consumi energetici, fare interventi di miglioramento dell’efficienza o adottare sistemi di gestione dell’energia certificati sono tutti modi per abbattere i consumi energetici, risparmiare in bolletta e accedere anche a incentivi economici come i Certificati Bianchi, che permettono di avere tempi di ritorno degli investimenti brevissimi.
Le imprese che fanno una diagnosi energetica e intraprendono un percorso di efficienza energetica hanno solo da guadagnarci.
L’aumento dei prezzi dei vettori energetici sono solo una parte del problema. Ad essi vanno ad aggiungersi le inefficienze insite negli impianti realizzati negli ultimi 50 anni, periodo in cui hanno cominciato a svilupparsi ed evolversi le prime politiche mondiali di risparmio energetico e protezione dell’ambiente. L’esperienza ci ha insegnato che gli attuali impianti produttivi portano con sè inefficienze che arrivano fino al 30% del fabbisogno complessivo.
E’ dunque necessario condurre le imprese attraverso il percorso di miglioramento delle performance energetiche, cogliendo anche l’importante lavoro svolto dagli stati per incentivare le imprese ad impegnarsi a tal fine.
Il D.Lgs 102/2014 approvato a luglio recepisce la direttiva europea 2012/27/ue e introduce una serie di regole volte a raggiungere l’obiettivo europeo del risparmio del 20% di energia entro il 2020.
Tra le novità apportate dal decreto per raggiungere gli obiettivi nazionali c’è anche l’obbligo di diagnosi energetica per le imprese. Il decreto fa delle distinzioni in base alla grandezza delle imprese (Grandi imprese o PMI) e in base ai loro consumi energetici (energivore o non energivore).